La Polizia di Stato ordina la CENSURA. La Polizia Postale obbedisce.


CategoriesAbusi e Poteri
Gentili Signori,
qualche minuto fa sono venuto a conoscenza del fatto che la Questura di Roma ha avanzato una richiesta alla società Facebook Inc. ottenendo l’eliminazione della pagina “Polizia Postale Web Site Fan”.
La pagina “Polizia Postale Web Site Fan“, era un Fans Page delle Istituzioni pulite… avete presente quelle Istituzioni le quali non sono nè corrotte nè colluse con i tanti delinquenti o mafiosi i quali ancora oggi si trovano all’interno delle stesse Istituzioni…
Bene, la pagina sopraindicata oltre a consigliare una navigazione sicura, condivideva e diffondeva pubblicamente i tanti abusi o soprusi commessi dalle Forze dell’Ordine.
Essere Fan della Polizia, non significa insabbiare, censurare o giustificare comportamenti o azioni che ledono l’onore ed il prestigio della Polizia Di Stato, anzi, tutt’altro… essere Fans della Polizia significa pretendere che al suo interno ci siano persone degne di indossare quella divisa.
Anziché censurare chi denuncia pubblicamente il marciume presente all’interno delle istituzioni, perché non censurate e chiudete alla stessa velocità, chi oggi crea pagine nelle quali promuove violenza sugli animai, bambini, donne e quant’altro?
Gentili Signori, sono centinaia i casi in cui poliziotti inquisiti, arrestati e condannati per violenze, pestaggi e addirittura torture, oggi si trovano ad essere ancora in servizio, “dai casi del G8 di Genova ai massacri di Federico Aldrovandi, Giuseppe Uva, Marcello Lonzi, Stefani Cucchi ed altri ancora”, non solo non sono stati rimossi dal servizio… ma in certi casi hanno fatto addirittura carriera.
Evidentemente le loro condotte non hanno leso “il prestigio delle Istituzioni” né “l’immagine della Polizia Di Stato” né “l’onore ed il prestigio delle Istituzioni”.
Se ne deduce che, nello speciale codice disciplinare della Polizia, è più grave NON avere condanne e criticare un politico… che avere condanne per aver picchiato, massacrato, torturato e in fine ucciso un innocente.
Illustri Signori, nell’eventualità vi fosse sfiorata l’idea di censurare o chiudere anche questo Blog, mi piacerebbe ricordarvi che l’articolo 21 della Costituzione Italiana, sancisce che: “Tutti i cittadini hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.
Con affetto. Andrea Mavilla.