mercoledì 16 ottobre 2013

lettera aperta


TESTO INTEGRALE DELLA LETTERA APERTA CONTRO IL GOVERNO. TRASFORMIAMO LA PROTESTA IN PROPOSTA. APPUNTAMENTO A FINE NOVEMBRE A CANTÙ.

" Questa mattina sono stato alla marcia di protesta degli imprenditori di Carugo e dintorni. Ho detto loro quello che dico da anni e che ho scritto nella lettera aperta contro il governo oggi pubblicata per stralci dal giornale "La Provincia".

Riporto qui di seguito la lettera integrale con una premessa indispensabile: i Comuni sono sulla stessa barca delle imprese e subiscono dallo Stato le stesse intollerabili vessazioni subite dalle aziende. Gli imprenditori ed i Sindaci liberi dalle gabbie di partito, devono unirsi in una battaglia comune contro il sistema partitocratico che sta portando al fallimento le famiglie, le aziende ed i Comuni.

Entro fine novembre, insieme ai nostri imprenditori e a tutti i cittadini che vorranno unirsi, organizzeremo a Cantù un grande evento per trasformare la protesta in proposta.

Gentile Presidente Letta,

sono uno degli oltre 8000 Sindaci italiani. La cronaca locale, mi offre oggi l’occasione per scriverle questa lettera aperta che affido al giornale “La Provincia”, il principale quotidiano del nostro territorio.

Oggi alcuni imprenditori della mia terra (la Brianza comasca) hanno organizzato una marcia di protesta per dire basta all’iniqua pressione fiscale che soffoca le imprese. Io non solo condivido totalmente questa scelta, ma ne comprendo e sostengo fino in fondo le motivazioni più profonde.

Le nostre imprese devono quotidianamente lottare contro un mercato sempre più difficile. Ci si aspetterebbe che, al pari di ciò che accade in altri paesi, il governo della nostra Repubblica fosse al fianco dei suoi imprenditori in questa difficile congiuntura economica, ma invece, al contrario, i governi che si sono susseguiti alla guida del paese, da oltre trent’anni, tutto hanno fatto fuorchè fare squadra con le nostre imprese, dimostrandosi abilissimi nel raggiungere un unico tangibile obiettivo: tartassare fino all’inverosimile cittadini, famiglie ed imprese, al solo scopo di mantenere in vita un sistema di sprechi, privilegi e parassitismi che non ha eguali in alcun altro paese del mondo.

Il suo governo non fa eccezione ed anzi, se possibile, sta riuscendo a fare persino peggio di tutti quelli che l’hanno preceduto. Le vostre assurde scelte di politica fiscale hanno messo ormai sul lastrico, oltre alle famiglie ed alle imprese, persino i Comuni, asfissiati dagli obblighi sempre più stringenti derivanti da un patto di stabilità sempre più assurdo ed iniquo, nonchè dal taglio continuo dei trasferimenti erariali, fino ad arrivare alla paradossale situazione attuale in cui i Comuni, che in questo momento non riescono più (a causa di queste vostre scellerate scelte) a mantenere i servizi più essenziali per i propri cittadini ed a svolgere le funzioni più fondamentali quale l’asfaltatura delle strade, devono oggi addirittura finanziare lo Stato, con un’inversione di direzione nel flusso dei trasferimenti che davvero grida vendetta di fronte a Dio ed a gli uomini.

Che cosa possiamo pensare di un Presidente del consiglio che a fine agosto annuncia ai Sindaci che il termine di approvazione dei bilanci comunali preventivi 2013 è rinviato al 30 novembre, in ragione del fatto che ancora non sa dare agli enti locali le risposte che attendono da dicembre dello scorso anno? Il meno che si possa dire è che il suo è un governo fallito. Lei, caro Presidente, guida un governo che con queste scelte ha certificato il suo fallimento politico e che, incoscientemente o coscientemente, sta conducendo al fallimento economico l’intero paese, i Comuni, le aziende e le famiglie.

Io faccio il Sindaco, ho giurato sulla nostra Costituzione e mi riconosco nella nostra Repubblica, ma non mi riconosco affatto in un governo che è palesemente cieco e sordo di fronte alle legittime richieste di cittadini, imprenditori ed enti locali.

A cosa dobbiamo questa sordità e cecità? Io non credo che sia incapacità di comprendere. Sono invece convinto che voi abbiate deliberatamente e coscientemente deciso di fingere di non sentire, perché diversamente dovreste mettere mano a quel sistema di privilegi, parassitismi e sprechi dal quale voi tutti, i vostri partiti con voi e l’esercito di parassiti nullafacenti che mantenete in ogni angolo del paese, attinge le risorse necessarie per autosostenersi, costringendo le persone oneste a dissanguarsi per mantenervi.

Tutto questo è palesemente ingiusto ed intollerabili ed io voglio sperare (e nel mio piccolo continuerò ad operare affinchè questo accada) che la protesta che in questi giorni alcuni nostri imprenditori stanno avviando, possa presto trasformarsi in una proposta che sappia spazzare via, come merita, il vostro fallimentare sistema di potere.

Sono assolutamente convinto che, vostro malgrado e nonostante tutto quello che state combinando nei palazzi della politica nazionale e regionale, questo nostro fantastico paese possa ancora riuscire a farcela, purchè però riesca, quanto prima, a liberarsi, pacificamente ma con decisione, della vostra insostenibile presenza. "

Claudio Bizzozero, Sindaco di Cantù

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