sabato 19 ottobre 2013

VIVISEZIONE

ZITTI, QUI SI SPERIMENTA. Per ridurre al minimo gli oneri amministrativi ricadenti sui centri di ricerca, gli Stati membri possono autorizzare "progetti generici multipli" della durata di cinque anni nonché introdurre "procedure amministrative semplificate" per le quali gli sperimentatori NON devono produrre alcun dato successivamente visionabile dal pubblico (per esempio sul numero e sulle specie animali che utilizzano per i loro test). Gli articoli 42-43 rappresentano il punto centrale della NON TRASPARENZA della sperimentazione garantita dalla Direttiva. Infatti, le procedure amministrative semplificate esonerano gli sperimentatori dal produrre la sintesi non-tecnica dei progetti che eseguono. La sintesi non-tecnica è un documento che ha due caratteristiche importanti: a) gli sperimentatori devono specificare una serie di informazioni sugli obiettivi del progetto e sul numero e le specie degli animali utilizzati; b) gli Stati membri sono tenuti a renderlo "pubblico" su richiesta di enti e asociazioni, previa trafila burocratica. Ma se gli sperimentatori possono fare a meno di presentarlo, la segretezza sulle sofferenze degli animali continuerà a essere la norma e il pubblico sarà tenuto completamente (e legalmente) all’oscuro di tutto ciò che succede nei laboratori. Come se non bastasse, come segnala la stessa Commissione europea nella Comunicazione al Parlamento datata 15.6.2010, una triplice autorizzazione (degli stabilimenti, delle persone e dei progetti) era il pilastro centrale della nuova legge, “essenziale per accrescere il benessere degli animali e garantire il rispetto della regolamentazione”
ZITTI, QUI SI SPERIMENTA. Per ridurre al minimo gli oneri amministrativi ricadenti sui centri di ricerca, gli Stati membri possono autorizzare "progetti generici multipli" della durata di cinque anni nonché introdurre "procedure amministrative semplificate" per le quali gli sperimentatori NON devono produrre alcun dato successivamente visionabile dal pubblico (per esempio sul numero e sulle specie animali che utilizzano per i loro test). Gli articoli 42-43 rappresentano il punto centrale della NON TRASPARENZA della sperimentazione garantita dalla Direttiva. Infatti, le procedure amministrative semplificate esonerano gli sperimentatori dal produrre la sintesi non-tecnica dei progetti che eseguono. La sintesi non-tecnica è un documento che ha due caratteristiche importanti: a) gli sperimentatori devono specificare una serie di informazioni sugli obiettivi del progetto e sul numero e le specie degli animali utilizzati; b) gli Stati membri sono tenuti a renderlo "pubblico" su richiesta di enti e asociazioni, previa trafila burocratica. Ma se gli sperimentatori possono fare a meno di presentarlo, la segretezza sulle sofferenze degli animali continuerà a essere la norma e il pubblico sarà tenuto completamente (e legalmente) all’oscuro di tutto ciò che succede nei laboratori. Come se non bastasse, come segnala la stessa Commissione europea nella Comunicazione al Parlamento datata 15.6.2010, una triplice autorizzazione (degli stabilimenti, delle persone e dei progetti) era il pilastro centrale della nuova legge, “essenziale per accrescere il benessere degli animali e garantire il rispetto della regolamentazione”. Ma nel testo finale della Direttiva non esiste più l’obbligo di autorizzazione per il personale che lavora con gli animali, sostituito dall’obbligo, assai meno stringente, di designare una persona responsabile della competenza del personale. >>> Leggi qui il testo della direttiva: http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ%3AL%3A2010%3A276%3A0033%3A0079%3AIT%3APDF >>> leggi qui perché la Direttiva è una legge moralmente ripugnante e scientificamente inaccettabile: http://www.stopvivisection.eu/it/content/just-say-no Ferma il massacro! Firma www.stopvivisection.eu!

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