mercoledì 20 novembre 2013

LA MORTE

Johnny Zalunardo ha condiviso la foto di Floriana Pulli.
LA MORTE E' IL FENOMENO PIU' INCOMPRESO "La morte è il fenomeno più incompreso. La gente pensa alla morte come se fosse la fine della vita, e questa è la prima incomprensione di base. La morte non è la fine bensì l’inizio di una nuova vita. In effetti è la fine di qualcosa che è già morto, ma anche un crescendo di quello che chiamiamo vita, ma purtroppo veramente in pochi sanno cosa sia la vita: vivono ma in una ignoranza tale che non sapranno mai incontrare la loro stessa vita. Per queste persone è quindi impossibile conoscere la propria morte, la morte è l’esperienza suprema di questa vita e l’esperienza iniziale di un’altra. La morte è una porta che si apre tra due vite, una che resta alle spalle, ed un’altra che sta aspettando al di là. Non c'è niente di brutto nella morte, ma l’uomo, con tutte le sue paure, ha reso persino la parola morte brutta e indicibile. La gente non ama parlare della morte, non vogliono sentire nemmeno la parola ‘morte’. La paura ha comunque le sue ragioni: nasce perchè c’è sempre qualcun altro che muore, e sempre vediamo la morte dall’esterno, mentre invece è una profonda esperienza del proprio essere. Come guardare l’amore dall’esterno, forse lo guardi per anni ma non arrivi a conoscere cosa sia l’amore. Forse arrivi a comprendere le manifestazioni dell’amore, ma non l’amore in se stesso. Lo stesso succede per la morte. Conosciamo le manifestazioni sulla superficie, il respiro che si è fermato, il cuore, l’uomo che parlava e camminava e non c’è più: al suo posto giace solo un cadavere invece di un corpo vivente. Questi sono solo alcuni dei sintomi esteriori: la morte è il trasferimento dell’anima da un corpo all’altro oppure, nel caso di un uomo che è totalmente consapevole, da un corpo all’intero universo. Il viaggio è grandioso ma non puoi conoscerlo dal di fuori. Dall’esterno puoi vedere solo dei sintomi, ma proprio questi hanno reso l’uomo pauroso. Coloro che conoscono la morte dall’interno, hanno perso tutte le paure della morte." Osho

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