mercoledì 20 novembre 2013

ORO

La Banca Centrale della Cina acquista segretamente oltre 300 tonnellate d’oro

Le Banche Centrali delle nazioni emergenti sembrano aver trovato nell’oro un elemento in più per rafforzare il loro potere in pieno processo di globalizzazione. In questo processo esistono due attori principali che conducono l’accumulo di riserve d’oro: la Russia e la Cina.
Grazie alle informazioni che gestisce un manager di una grande multinazionale di compravendita d’oro, la Banca Popolare della Cina ha acquistato 300 tonnellate d’oro nella prima metà del 2013 attraverso canali non ufficiali. Insomma, l’operazione non è stata comunicata al World Gold Council) e, quindi, le riserve ufficiali cinesi sono attualmente sottostimate.
L’opacità delle autorità cinesi non è sorprendente in questa fase del gioco. Per questo, i dati reali dell’economia cinese arrivano da analisi comparative dalle quali è possibile osservare le manipolazioni delle statistiche ufficiali. Una delle più importanti fonti di dati è il flusso commerciale d’oro fra Cina e Hong Kong.
In questo caso, il dato nasce dalla discrepanza esistente fra la cifra dell’offerta d’oro interno, i cui componenti sono l’oro prodotto nel mercato interno e le importazioni da Hong Kong, e la domanda d’oro da investimento e gioielleria. La differenza fra offerta e domanda è positiva e, presumibilmente, sarebbe l’importo dell’acquisto di riserve della Banca Centrale.
Il dato complessivo è di circa 1000 tonnellate, 700 delle quali corrispondono a importazioni provenienti da Hong Kong. Data la domanda d’oro da investimento (300 tonnellate), gioelleria (400 tonnellate) e altre, la differenza è di 300 tonnellate durante il primo trimestre del 2013.

Se la Banca Centrale dovesse continuare questa politica di “disinformazione informata”, l’anno prossimo potrebbe annunciare il volume delle sue riserve. James Rickars, famoso autore del libro “Guerre delle valute (Currency Wars)”, crede che nel prossimo aprile la Banca Centrale cinese sorprenderà il mondo annunciando che possiede 5000 tonnellate d’oro, convertendosi nella seconda più grande riserva aurea al mondo dopo gli Stati Uniti.
Insomma, il potere della Cina cresce a ritmi esponenziali. L’accumulo d’oro sembra sempre più orientato ad essere un elemento di potere in più, piuttosto che per stabilire un nuovo sistema monetario vincolato all’oro.

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