martedì 3 dicembre 2013

ANDREA MAVILLA

Cari amici,
questa mattina sfogliando le principali notizie on-line dell'ultima ora, non si legge altro: "DANIELA SANTANCHÈ CONDANNATA AD 1 MESE DI RECLUSIONE E 1.500 EURO DI MULTA".

Il motivo?

Ha organizzato una manifestazione NON autorizzata in difesa delle Donne Musulmane, invitandole a non indossare il burqa e rispettare la legge in vigore nel nostro Paese.

Ma l'Imam Abu Shwaima, anch'esso residente in Lombardia afferma: "Quella donna infedele ha offeso il Profeta, non merita il carcere, merita di bruciare all'inferno."

Vedete, amici, come scritto qualche giorno fa, non ho mai provato simpatia per l'onorevole Santanchè, anzi, delle volte la trovo ridicola, ma non posso accettare le parole dell'Imam Abu Shwaima.

Gentile Imam Abu Shwaima, prima di porle alcune domande mi piacerebbe ricordarLe che nel nostro Paese, NON é consentito girare con il volto coperto integralmente, tutti noi dobbiamo essere riconosciuti ed identificati dalle autorità preposte.

Allo stesso modo vale per noi occidentali: quando veniamo a visitare i vostri Paesi, non é consentito camminare in luoghi pubblici con minigonne, pantaloncini, canottiere, costume ed indumenti simili che mostrano gambe e spalle scoperte.

Ma c'è una sottile differenza... Noi rispettiamo la vostra legge, mentre VOI?

Adesso posso porLe alcune semplici domande, prendendo spunto dal discorso di Julia Gilard:

Perché Lei è così radicale?
Perché non vive in Arabia Saudita?
Perché ha deciso di abbandonare il suo Paese?

Lei e la sua gente scappa da quelle "Terre Sante", Terre benedette da Dio... per poi approdare in Occidente, in quelle Terre punite da Dio con l’infedeltà.

Ma dimenticate che siete emigrati per la libertà, per la giustizia, per il benessere, per l’assistenza sanitaria, per la tutela sociale, per l’uguaglianza davanti alla legge, per le giuste opportunità di lavoro, per il futuro dei vostri figli, per la libertà di espressione, parola e opinione,

Gentile Imam non diffonda odio e violenza, anzi, se non Le piacciono le nostre leggi, se non condivide la nostra civiltà, se non approva la nostra libertà, può sempre tornare da dove è venuto.

Come scrisse Julia Gilard: Ci rispetti e rispetti la nostra cultura, altrimenti vada via.

Andrea Mavilla

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