mercoledì 25 dicembre 2013

ANDREA MAVILLA

Caro Babbo Napolitano,
ho appena saputo che stai preparando il tuo solito discorso di fine anno.

Sono proprio curioso di ascoltare le tue parole… sai quelle dell'anno passato sono state magnifiche, soprattutto quando affermasti:

““Mi rivolgo alla classe Politica, siamo tutti a chiamati a fare sacrifici, non é più accettabile usufruire di vecchi privilegi, da protezionismi a senso unico i quali oggi incidono negativamente anche sulla capacità di sviluppo del nostro Paese.”

Peccato che due mesi dopo ti sei alzato lo stipendio di 8.835 euro.

Caro Babbo Napolitano, quest’anno ad ascoltarti insieme a me ci sono Matteo 31enne esodato, Alessandra 27enne disoccupata, Jacopo 41enne cassintegrato e per finire Irene 35enne precaria.

In più ci sono molte famiglie che non avranno l’opportunità di ricevere i tuoi auguri, perché prive di una casa… sai, i tuoi aiutanti non sono stati in grado di garantirgli alcun sostegno economico, quindi si sono ritrovati con la casa pignorata ed il culo in mezzo ad una strada.

Vedi, Babbo Napolitano, sono sicuro che anche quest’anno ripeterai la solita pantomima… “passiamo un momento difficile, stiamo lavorando per voi, dobbiamo stringere la cinghia ed altre calzate varie”.

Babbo Napolitano, mentre noi andranno a raccogliere gli ultimi avanzi nel cassonetto della spazzatura, tu continuerai a tenere quel tuo vecchio culone, incollato a quella semplice ma sempre comoda poltroncina.

Prima di porgerti i miei saluti, volevo ringraziarti a nome di tutti gli italiani… grazie per averci alleggerito la nostra tanto attesa tredicesima facendoci pagare la Tares e la Service Tax.

Devo dire che è stato un bellissimo regalo di Natale.

Dimenticavo: Babbo Napolitano, se quest’anno vuoi fare un figurone davanti a tutti gli Italiani, ricevendo milioni e milioni di consensi… DIMETTITI!!!

Tanti auguri per un felice 2014.

Andrea Mavilla
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